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Vi è mai successo di osservare con la “posta elettronica” che:
– C’è chi possiede l’indirizzo di posta elettronica per la carta intestata e non lo usa;
– C’è chi apre la posta saltuariamente o quando è avvertito;
– C’è chi apre la posta solo quando deve spedire;
– C’è chi ha un indirizzo generalista per cui la sua posta può essere aperta da chiunque;
– C’è chi varia spesso l’indirizzo senza notificare la variazione;
– C’è chi spedito il messaggio telefona per verificare se è arrivato;
– C’è chi ricevuto il messaggio, richiede un fax perché non è in grado di stampare.
Non vi è imprenditore o professionista che si sognerebbe di esercitare la propria attività senza possedere un recapito per la posta (buca delle lettere) e un recapito telefonico.
Gli elencati comportamenti, traslati nel mondo reale, sono simili a chi non apre mai la “buca delle lettere”, non risponde mai al telefono ovvero fa entrambi con casualità.
I comportamenti irrazionali in questo caso, sono tollerati nel caso di INTERNET.
Manca una codificazione che costituisca cultura omologata e condivisa.
Vi sono due famiglie comportamentali.
Posta elettronica come posta tradizionale
Allora sia scaricata, con assidua e costante puntualità: due volte al giorno ad esempio.
Posta elettronica come strumento di comunicazione istantaneo
Allora, il canale è un terminale telefonico ed il prelievo va eseguito in tempo reale.
Sarebbe utile comunicare all’esterno a quale dei due ci si ispira.
Inoltre dovrebbero essere condivise queste osservazioni: (i) l’indirizzo di posta elettronica deve essere personale: diversamente occorre segnalarlo; (ii) se l’indirizzo varia, il titolare deve comunicare la variazione.